Primo caso di testamento biologico
Le tappe della vicenda

E' la prima volta in Italia. Su richiesta di una paziente di settant'anni
il magistrato applica una norma del 2004 che consente di rifiutare le cure

 

Vincenza Galano

 

La signora Vincenza Santoro Galano, 70 anni, malata di Sla, sclerosi laterale amiotrofica, era ricoverata da tre mesi all'ospedale di Baggiovara di Modena. Non voleva che le venissero applicate terapie invasive. Nello specifico, non voleva che, qualora diventasse necessario, le fosse effettuata una tracheotomia.

La signora si oppone, può opporsi e lo fa, tramite il marito Nicastro Galano. Essendo da lei stato nominato 'amministratore di sostegno' (una figura introdotta nell'ordinamento con una legge del 2004 e che viene designata dalla persona interessata in previsione di una perdita delle facoltà, o di una futura incapacità nel comunicare scelte o volontà), il signor Nicastro si è opposto, in nome e per conto di sua moglie, facendosi portavoce della volontà della moglie.

La richiesta della donna, tramite il suo amministratore di sostegno, è arrivata al giudice tutelare del tribunale di Modena Guido Stanzani. Il 13 maggio scorso il giudice l'ha accolta, dopo essersi recato personalmente dalla signora Vincenza, in ospedale, e averla ascoltata: il giudice ha chiesto ai medici la massima attenzione effettuando le cure palliative più efficaci al fine di diminuire le sofferenze. Cure palliative, niente tracheotomia, come è la volontà della signora Vincenza.

La settantenne, fervida credente cattolica, è affetta da una rara e terribile malattia neurologica degenerativa, la Sla: la malattia distrugge progressivamente i muscoli ma non intacca il cervello. Inevitabilmente insorgono insufficienze respiratorie: da qua la prospettiva di una tracheotomia che comunque non guarisce, non salva. Ma permette l'applicazione, il collegamento con il polmone artificiale per la ventilazione. Niente tracheotomia, niente respiratore artificiale.

La malattia non si è fatta attendere e mercoledì 28 maggio, alle 16.30, dopo una fase acuta, il quadro generale della donna si è ulteriormente aggravato e nonostante le cure palliative, è arrivato il decesso. Un decesso accolto con serenità dalla famiglia, marito e due figli, e dallo staff guidato dal professor Nichetti del reparto di neurologia dell'ospedale di Baggiovara. Venerdì mattina alle 10 nella chiesa della madonna 30 maggio il funerale a Foggia nella chiesa della Madonna del Rosario.